Centro Missionario Diocesano

Ufficio Missionario Diocesano

Camerun (Bafoussam)

Ottobre4

Maria Negretto



La missione di Maria Negretto, consacrata dell’Istituto di Maria Santissima Annunziata della Famiglia Paolina, comincia nel 1969, quando, dopo un breve periodo in Francia per apprendere la lingua insieme ad una decina di volontari, decide di partire per il Cameroun, perché desidera aiutare la gente del luogo a contrastare le varie forme di povertà e, in particolare, l’ignoranza in campo sanitario.
Arrivata a Dschang, a sessanta km da Bafoussam, insieme ad altre quattro ragazze, si vede affidare bambini in tenera età, le cui madri sono morte durante il parto. L’intenzione di Maria è quella di fermarsi in Cameroun un paio di anni: non l’ha più lasciato.
Fin dal suo arrivo nella diocesi di Bafoussam, terza città del Cameroun, Maria fonda con l’appoggio di Monsignor Albert Dongmo un dispensario diventato oggi l’ospedale cattolico San Vincenzo de Paoli. A partire dal 1972 si dedica alla cura della lebbra; in questo periodo inizia 13 Centri della Salute e 3 Dispensari nel Dipartimento del Noun, particolarmente a Bankouop. Più tardi è nominata responsabile del Lebbrosario di Baleng da Monsignor Andrè Wouking, incarico che esercita per più di dieci anni. Nel 1996, avendo constatato la difficoltà per diagnosticare le malattie ed il costo esorbitante delle analisi mediche a Bafoussam, Maria decide di mettere in piedi il Centro di Salute di Baleng-Lafè, con un laboratorio di analisi ben attrezzato.
Nella politica sanitaria pubblica ha condotto con molto successo un progetto idrico: acqua potabile nei villaggi di Bankouop e Kouoptamo, permettendo così ai paesani di beneficiare di pozzi salubri. In seguito ad una sua visita alla prigione centrale di Bafoussam, Maria prende coscienza della pessima condizione di vita dei prigionieri: mancanza d’acqua e razione alimentare povera e irregolare. Riesce a portare acqua potabile in tutta la prigione e si impegna a nutrire correttamente i prigionieri due volte alla settimana.
Dal 2010 ha avviato a Soukpen, a qualche chilometro da Bafoussam, un progetto agricolo per il recupero di minori carcerati che, con tenace pazienza, riesce a portare fuori dalla prigione dando poi loro l’opportunità di reinserirsi nella società.

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