Ridare vita ai sogni ha un alto valore spirituale
Daniele
(La Guaira, 8 – 28 agosto 2012)
L’altra volta ho dato la mia testimonianza per una missione breve in Africa a Mutoko in Zimbabwe, questa volta invece sono stato dall’8 al 28 agosto in Venezuela e precisamente nella città di La Guaira, con la mia fidanzata Elena, per conoscere quelle terre e quelle comunità a noi fisicamente molto lontane.
Ciò nonostante, dopo i primi giorni di ambientamento ad una realtà diversa dalla nostra, ho percepito una bellissima accoglienza ed una fede in Dio non comune in quelle persone che, come noi, hanno avuto la fortuna di beneficiare della “forza d’urto” di Don Aldo, che con il suo entusiasmo, carisma e grandissima fede lascia impronte indelebili nei cuori, creando opere di aiuto per i meno fortunati. Tra queste c’è una casa famiglia dove vivono due ragazzi (Carlito e Cristobal) colpiti da poliomielite che altrimenti starebbero in una struttura ospedaliera. Capite bene che abitare in una casa è sicuramente un modo più dignitoso e soddisfacente rispetto all’ospedale.
Carlito, il ragazzo ventinovenne, da un anno frequenta l’università del turismo e nel suo futuro vede un lavoro in agenzia ed un matrimonio (magari con un’italiana).
Secondo me ridare vita ai sogni è un risultato di alto valore spirituale.
Nelle nostre tre settimane abbiamo vissuto in questa casa famiglia a stretto contatto con questi due ragazzi, preparandogli i pasti, ma soprattutto ricevendo la loro fantastica accoglienza, ironia ed intelligenza. In poco tempo ci siamo sentiti in famiglia diventando 4 amici che convivevano sotto lo stesso tetto.
Una menzione particolare alla signora alla quale Don Aldo ha affidato il Centro San Martin de Porres e che svolge la sua attività educativa con i bambini ed organizza corsi professionali per i ragazzi. Miriam, questo è il suo nome, con grande disponibilità e pazienza ci ha fatto conoscere i luoghi, la storia e le tradizioni del Venezuela.
Concludo dicendovi che questa mia esperienza mi ha fatto capire quanto si può fare di importante coinvolgendo la propria comunità nelle attività, sentendosi parte di un progetto comune che tende a migliorarci e migliorare il prossimo. Vi esorto pertanto, accompagnati dalla luce del Signore, a regalarvi una visita in quei quartieri del Venezuela, a conoscere di persona quella realtà e a farne tesoro nella vita quotidiana troppo frenetica che permette pochi momenti di condivisione e riflessione.
Ringrazio in modo speciale chi mi è stato vicino…
Grazie per l’ascolto e… alla prossima missione, spero in compagnia di qualcuno di voi!
Viserba, settembre 2012