Centro Missionario Diocesano

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Ponte Missioni – Ottobre 2019

Ottobre10

Lo spirito della Missione sempre più al centro della vita

Lo spirito della Missione sempre più al centro della vitaIl 22 ottobre di due anni fa Papa Francesco annunciò la decisione di celebrare nell’Ottobre 2019 il mese missionario “straordinario“, in occasione del centesimo anniversario della Lettera apostolica Maximum Illud di Papa Benedetto XV.
Guardando alle condizioni oggi del mondo e della Chiesa, si tratta di un documento di grande attualità, come ebbe a sottolineare lo stesso Santo Padre promuovendo questo appuntamento: “La lettera apostolica Maximum Illud aveva esortato, con spirito profetico e franchezza evangelica, ad uscire dai confini delle nazioni, per testimoniare la volontà salvifica di Dio attraverso la missione universale della Chiesa. L’approssimarsi del suo centenario sia di stimolo a superare la tentazione ricorrente che si nasconde dietro ad ogni introversione ecclesiale, ad ogni chiusura autoreferenziale nei propri confini sicuri, ad ogni forma di pessimismo pastorale, ad ogni sterile nostalgia del passato, per aprirci invece alla novità gioiosa del Vangelo…”.
La finalità spirituale, pastorale e teologica di questo mese missionario consiste dunque, come ha avuto modo di affermare il cardinale Ferdinando Filoni nel “riconoscere e convincerci che la missione è, e deve diventare, sempre più il paradigma della vita e dell’opera della Chiesa e quindi di ogni cristiano”. Un invito appassionato rivolto, ancora una volta, da papa Francesco a tutti i Battezzati e Inviati: “Celebrare questo mese ci aiuterà in primo luogo a ritrovare il senso missionario della nostra adesione di fede a Gesù Cristo, fede gratuitamente ricevuta”.
Nell’ultima assemblea celebratasi nel maggio scorso, i nostri Vescovi hanno riflettuto sullo stato della missione in Italia alla vigilia del mese missionario straordinario e del Sinodo sull’Amazzonia (che già fa tanto discutere) riconoscendo che siamo di fronte a un forte calo dell’impegno missionario della nostra Chiesa. Per questa ragione non parlano di un “rilancio” o di un “rinnovamento” ma di una “nuova forma della missione”, una nuova presenza missionaria. In che cosa consiste questo essere oggi una Chiesa missionaria?
In primo luogo si tratta di superare la separazione tra missio ad gentes e inter o intra gentes e passare al discepolato missionario e ad una conversione missionaria di tutta la pastorale.
I Vescovi sottolineano la necessità di una “trasformazione missionaria delle strutture diocesane e parrocchiali e la connotazione missionaria della pastorale ordinaria”.
Perché questo sia possibile è necessario recuperare la radice battesimale della spiritualità missionaria ”Battezzati e inviati”. Di fatto la missione ha la sua origine e il suo fondamento nell’incontro personale con il Cristo che libera e salva.
Mi colpisce leggere nella sintesi del lavoro di gruppo dell’assemblea Cei alcuni interventi di questo tono: “Non riusciamo a far innamorare di Cristo… Siamo poco attraenti… Constatiamo l’abbandono di molti… Facciamo tante cose con pochi risultati… ecc.”
E’ molto comprensibile la fatica del momento presente perché siamo in presenza di una trasformazione forse senza precedenti. Il passaggio graduale ma inesorabile dalla cristianità alla post-cristianità crea in molti smarrimento e scoraggiamento ma dobbiamo affermare con forza che è l’ora della missione. Sul solco di coloro che, per grazia di Dio, hanno annunciato il Vangelo in realtà totalmente nuove, costruendo Chiese non di mattoni ma di persone, partendo da zero e formando poco alla volta piccole comunità di credenti. Penso al Vescovo Giovanni dell’Albania, a don Giuseppe sempre in Albania, a tanti missionari lontani e vicini… Per loro forse sarà più facile iniziare cammini di nuova evangelizzazione in questo paese che diventa sempre più agnostico.
Il Papa ha chiesto più volte alla nostra Chiesa di riprendere in mano l’“Evangelii Gaudium” che non è solo il suo programma di pontificato ma un orientamento per tutta la Chiesa in particolare per la nostra Chiesa europea. Quando ho letto per la prima volta EG non è stata per me una novità assoluta… Conoscevo il documento di Aparecida (Documento finale della Conferenza dell’Episcopato latinoamericano ) ed EG è Aparecida per la Chiesa universale.
Evangelii Gaudium ha già sei anni di storia ed è tutto un programma per una Chiesa che vuole essere missionaria. Nei capitoli in cui il Papa parla di un “profondo rinnovamento missionario” ci avverte che “benché questi processi siano sempre lenti, a volte la paura ci paralizza troppo. Se consentiamo ai dubbi e ai timori di soffocare qualsiasi audacia, può accadere che, al posto di essere creativi, semplicemente restiamo comodi…”( EG 129 ).
Se prendiamo in mano il calendario delle attività pastorali della nostra Diocesi, si potrebbe rimanere un po’ delusi e chiedersi dove sta la “straordinarietà” del nostro Ottobre missionario. Sinceramente me lo sono chiesto anch’io, ma poi ripensandoci e meditando mi sono detto che se realizziamo tutte le attività che in quel calendario sono previste e lo facciamo con uno slancio missionario “straordinario” e con “audacia e creatività”, forse siamo nello spirito che ci chiede Papa Francesco.
Per favorire questa trasformazione missionaria delle strutture diocesane e parrocchiali e sviluppare una connotazione missionaria della pastorale ordinaria i Vescovi sono convinti che occorra fare delle scelte, tra le quali segnalano il riconoscimento del laicato missionario, la scelta dei gruppi missionari parrocchiali o zonali, come espressione e promozione dell’animazione missionaria.

don Aldo Fonti

Cliccando sull’icona a sinistra potrete leggere l’intero Ponte Missioni di ottobre (file pdf di circa 1,5MB)

pubblicato in Ponte missioni
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