Ponte Missioni – Gennaio 2021
Promozione umana, cioè?
Niente paura. Non si tratta di un abracadabra del cattolichese più sofisticato. Mi si scusi il giro di parole. Ma se evangelizzare è rendere presente nel mondo il regno di Dio, allora occorre ricordare che è proprio nel mondo che il regno di Dio deve essere reso concretamente presente. In altri termini: la fede non è un affare privato, del tutto irrilevante in ambito sociale e politico. Ovvio: il cristiano sa che tra realtà terrene e quelle eterne non si dà confusione, ma neanche separazione. Ancora, ovvio: Dio vuole anzitutto cambiare il cuore dell’uomo, ma a partire dal cuore vuole rinnovare la società. È il liberatore degli oppressi: protegge i poveri, gli stranieri, gli orfani e le vedove. Chiede ai credenti di non separare la pratica religiosa dall’impegno sociale. “Non è piuttosto questo – si legge nel rotolo del profeta Isaia – il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo?”.
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